domenica 9 dicembre 2007

Innovazione e sperimentazioni



Nel mio ultimo we a Milano ho discusso con le mie amiche in materia musicale.
Io sostenevo che nella musica italiana non c'è innovazione e slancio. Ci propinano le solite cose con una musica melensa e senza sperimentazione.
Per carità anche la musica internazionale è piena di immondizia, anzi direi per la maggior parte, però c'è anche tante nuova sperimentazione che per molti (comprese le mie amiche
) può sembrare frastuono, ma per me è decisamente "innovazione"... la banalità non mi piace.
L'orecchio deve abituarsi a suo
ni diversi, invece di stare a sentire quelle robaccia di RDS che ti appiattisce il cervello.
Un esempio di novità?
The Fiery Furnaces. I fratelli Friedberger da Chicago, sono "le fiere fornaci" della invenzione rock: un fuoco fantastico di avant-pop, sostentato dalle coniugazioni blues più bislacche, da nenie e filastrocche infantili.
Fiery Furnaces rompono gli schemi e schiacciano la noia e la monotonia che caratterizza questa fase della musica indie che è a corto di idee e prigioniera di schemi piuttosto logori e ripetitivi. Fanno tutto in due. Fratello e sorella. Matt ed Eleonor Friedberger. Nativi di Oak Park, ricca periferia di Chicago. Il primo che suona e compone, costruisce complesse e barocche architetture di suoni e ritmi. La seconda che canta, front woman e musa di altri tempi. C’è di tutto e di più in Widow City, loro ultimo lavoro. Cambi di marcia repentini e improvvisi, ritmiche complesse. Canzoni e cabaret. Code prog e riff di chitarra. Pop e rasoiate hardcore. Eccentricità a profusione. Band estremamente complessa, dalle molteplici influenze. Se un filo conduttore si può rinvenire in Widow City è nell’approccio e nelle citazioni tipicamente primi anni settanta, comunque precedenti al punk. Un immaginario di riferimento non proprio diffuso tra i gruppi e gli artisti della scena indipendente.


Tracklist:

1. The Philadelphia Grand Jury
2. Duplex of the dead

3. Automatic husband

4. Ex-guru

5. Clear signal from Cairo

6. My egyptian grammar

7. The old hag is sleeping

8. Japanese slippers

9. Navy nurse

10. Uncle Charlie

11. Right by conquest

12. Retroative beer

13. Wicker whatnots

14. Cabaret of the seven devils

15. Pricked in the heart

16. Widow city

venerdì 7 dicembre 2007

Un disco di solitudine

In questi giorni sono molto stanca e non riesco molto a concentrarmi su quello che faccio, così mi ascolto un po' di musica che mi risolleva sempre. Oggi ho scelto il nuovo album di PJ Harvey... E' un disco intenso e spiazzante, interamente scritto al pianoforte, dove è la voce l’unica vera protagonista. Una voce, come la musica, sempre acuta, confessante, che si innalza fino a grida di dolore. E' anche un disco attuale che rapprenseta lei con un abito antico e che sembra cantato da un fantasma. Fantasma che, album dopo album, continua a confermarci che c’è modo e modo per piangersi addosso. Decisamente più vicina a Kate Bush che a Patti Smith, sicuramente molto lontano da qualsiasi cosa PJ Harvey abbia mai prodotto. Per la prima volta si parla chiaro, PJ non racconta storie, non ci descrive paesaggi, non ci narra di angeli abbandonati a loro stessi. Polly Jean non è mai stata tanto nuda in nessuno dei suoi dischi.

Un disco di solitudine...come il mio stato!

Tracklist:

  1. The Devil
  2. Dear Darkness
  3. Grow Grow Grow
  4. When Under Ether
  5. White Chalk
  6. Broken Harp
  7. Silence
  8. To Talk To You
  9. Piano
  10. Before Departure
  11. Mountain


lunedì 3 dicembre 2007

In Rainbows




















Oggi leggendo la Repubblica ho visto che il leader dei Radiohead, Thom Yorke, ha parlato del successo della vendita in download del loro nuovo album al prezzo stabilito dall'acquirente. York dice "Non è vera la notizia secondo la quale il 70% non ha pagato. I dati li conosciamo solo noi, la prima settimana ci sono stati un milioneduecentomila download, ad una media di sei euro l'uno (circa il 50% ha pagato zero). Hanno detto che è stata una scelta radicale, ma date le circostanze era l'unica possibilità. Quando hai finito di registrare un disco, se vuoi farlo arrivare subito all'ascoltatore non hai altro mezzo che la rete", ha spiegato Yorke. "Il nostro scopo era quello di dimostrare che non c'è bisogno di tutte queste infrastrutture per far arrivare la musica alla gente. Il processo industriale serve solo a sottrarre guadagni agli artisti e a rendere il disco sempre più costoso. Un tempo l'industria lavorava per far conoscere i giovani artisti, oggi invece le major tendono a eliminare chi non ha un riscontro commerciale immediato".
Yorke ha parlato anche del rapporto con la loro vecchia etichetta: "Con la Emi non abbiamo mai avuto grossi problemi. Ci hanno sempre lasciato ampia libertà. Il nostro non è un gesto contro le persone con cui abbiamo lavorato, ma contro un sistema di acquisti e fusioni che ha portato alla creazione di queste maledette multinazionali. E nessuno si è preoccupato di venirci a raccontare quel che è successo, come se la cosa non riguardasse anche noi. Non siamo fottute scatole di biscotti!".
Il nuovo disco dei radiohead è bello e ritengo che la loro filosofia è ancora più bella.
Ormai l'industria musicale è diventata inaccettabile.



martedì 20 novembre 2007

Mal di testa

Sono a lavoro e non ho per niente voglia di lavorare e tra l'altro ho un gran mal di testa (se leggesse il mio blog il mio capo mi licenzierebbe in tronco).
Mi sono sparata le cuffie e via con dolci suoni musicali. Cosa ascolto? Hood ed in particolare "The Cycle of Days and Season" un album del 1999. Un gran album. Oggi poi mi sento un po' triste e anche molto sensibile e questo album mi regala delle emozioni grandi.
Mi manca la mia vita passata...

Lo consiglio a tutti

domenica 11 novembre 2007

Giovedì Liars all'INIT


I Liars sono un trio noise-rock formato a New York nel 2000 da Angus Andrew (voce e chitarra) e Aaron Hemphill (chitarra, percussioni). La musica contenuta nell'album di debutto “They Threw Us All in a Trench And Stuck a Monument on Top”, è essenzialmente punk-funk ispirato da gruppi storici come Gang of Four e Pop Group. Dopo un cambio di formazione la band registra e pubblica “They Were Wrong, so We Drowned”, concept-album sul rumore bianco e la stregoneria, dando una decisa svolta al proprio sound adesso influenzato dal noise e dalla new wave più free-form (gruppi come This Heat, Einstürzende Neubauten, Throbbing Gristle e The Birthday Party di Nick Cave). L'album successivo ha un sound ancora più ricco, basato sulle percussioni, vena improvvisativa alla Can e linee vocali influenzate da quelle di Thom Yorke dei Radiohead. Dal 2004 i componenti del gruppo risiedono a lavorano a Berlino. Il 2007 è l'anno di "Liars", vero successo di critica e pubblico, album che presenteranno per la prima volta all’init accompagnato dai nuovi compagni di etichetta Htrk.

Giovedì 15 novembre INIT
Via della Stazione Tuscolana, 133

giovedì 11 ottobre 2007

Amiina


Le Amiina sono un quartetto islandese, che suona spesso dal vivo e negli studi di registrazione insieme ai Sigur Rós. Le Amiina sono note per l'utilizzo particolare di molteplici strumenti durante i loro spettacoli live, anche se principalmente suonano strumenti ad arco, come negli album () e Takk... dei Sigur Rós, dei quali sono band di supporto e che hanno accompagnato nel tour del 2005. Il quartetto si esibisce sia prima che insieme ai Sigur Rós ed utilizza un computer Apple (altro motivo per cui mi piacciono) come base per le campionature.
Ho comprato il loro ultino album in Islanda e qui è uscito da poco... mi sono sentita orgogliosa di essere stata avanti.


In "Kurr", il nuovo album, i soliti archi vengono di volta in volta affiancate delicatezze acustiche a profusione, ritmiche gentili dettate quasi sempre dallo xilofono e persino accenni analogici, affidati a organetti dal recondito sapore folk.
Nel complesso, “Kurr” conferma intatte le qualità di esecuzione delle quattro ragazze; risente però, quasi inevitabilmente, dei termini di paragone e dei cliché di una musica che, per esprimere al meglio i propri connotati sognanti, esige uno slancio ulteriore e il coraggio di prendersi qualche rischio nel distaccarsi da modelli dal fascino facile ma ormai un po’ scontato.




  1. Sogg
  2. Rugla
  3. Glamúr
  4. Seoul
  5. Lúpina
  6. Hilli
  7. Sexfaldur
  8. Kolapot
  9. Saga
  10. Lóri
  11. Bláfeldur
  12. Boga

domenica 7 ottobre 2007

Polly ritorna tutta nuova

Dall'intervista che PJ Harvey ha rilasciato al Guardian dice "There's too much of everything in the world, but particularly too much of everything that's not all that good. The world doesn't need any more art that's just all right. It only needs mind-blowing, inspirational, life-changing stuff".
Chi no la ricorda la sua canzone I can hardly wait interpretata da Juliette Lewis in Strange days.


Il lavoro forse più lento di PJ è pronto. Si chiama 'White Chalk' I precedenti album di PJ Harvey sono stati costruiti sulla sua esuberante creatività nel suonare la chitarra.'White Chalk', invece, ruota quasi interamente intorno a parti composte al pianoforte. Lo stravolgimento nell'approccio alla composizione ha come conseguenza un ben più profondo cambiamento delle atmosfere musicali, molto più evocative, meno dirette e grezze che in episodi precedenti, come ad esempio nell'ultimo 'Uh Huh Her'. Anche i testi richiamano immaginari nuovi, dove il legame con la terra e le sue radici riporta l'attenzione ad un livello molto più personale. Temi come una relazione sentimentale, un figlio mai nato e la ricerca di una sicurezza interiore, sono cantati da una voce pura, decisamente inglese, su melodie semplici e intimistiche, a volte quasi austere, vittoriane, ma dove una tensione vibra decisa. Ancora una volta appare chiaro come PJ stia cantando a se stessa, e non per il pubblico.

Discografia:

  • 1992 - Dry
  • 1993 - Rid of Me
  • 1993 - 4-Track Demos
  • 1995 - To Bring You My Love
  • 1996 - Dance Hall at Louse Point (with John Parish)
  • 1998 - Is This Desire?
  • 2000 - Stories from the City, Stories from the Sea
  • 2004 - Uh Huh Her
  • 2006 - The Peel Sessions 1991-2004
  • 2007 - White Chalk

venerdì 28 settembre 2007

8 cose su di me

Adina mi invitata a dire 8 cose su di me. Paura vera. E’ difficile!!!

  1. quando ero piccola non volevo andare all’asilo. Volevo solo stare con mamma. Mi attaccavo alla sua gonna e piangevo fino che mia madre disperata mi riportava a casa. Una volta le hanno pure telefonato da scuola, perché urlavo e strillavo, ma soprattutto mi ero fatta la cacca sotto. Ero disposta a tutto pur di non andare all’asilo e starmene con mamma mia J
  2. non mi piaceva non solo andare all’asilo, ma anche andare a scuola e in seconda media mi hanno pure bocciata. Facevo una tal macello in classe. Ero irrequieta e insieme al mio amico Roberto, nonché mio fidanzatino di allora, ne combinavamo di tutti i colori. Ho persino attaccato il cappello della prof religione alla cattedra con un chiodo, non immaginate quando lo è andato a prendere. Poteva ricostruire il gomitolo con tutto quel laniccio disperso J
  3. Adoro le due ruote. Ho comprato il mio primo motorino usato nel lontano 1994.Un ciao piaggio verde. Ci facevo di tutto, persino il muro torto la mattina per andare all’università…wuuuummmm e se c’era vento facevo windsurf. Al ritorno davo anche un passaggio alla mia amica Danila…il sedere triangolare che diventava sempre più triangolare su via nazionale e i sampietrini di Roma.
  4. la mia esperienza più grande è stata la permanenza di molti mesi a Dublino. Sono andata lì dopo la mia laurea e ci ho lasciato il cuore. La mia vita lì è stata emozionante. Ho conosciuto l’amore. Ho imparato a badare a me stessa e a cavarmela da sola. Ho incontrato gente di tutto il mondo che mi hanno insegnato molto.
  5. la passione più grande della mia vita è stata Pablo. Lui era la mia vita. Elena ha detto sul suo blog che la sua paura più grande è perdere una persona… beh, perdere Pablo per me è stato troppo difficile da accettare. Non lo accetto e non lo accetterò mai.
  6. L’amicizia? Beh, per me è fondamentale, senza non potrei vivere. In alcuni momenti della mia vita se non ci fosse stata l’amicizia non avrei potuto sopravvivere. Quando ho detto alla mia cara Adina “lo sai che sto male”…lei è accorsa in mia soccorso e mi ha coccolata, ma anche cazziata.
  7. Il viaggio più difficile e anche divertente nello stesso momento è stato in thailandia. Come poter dimenticare quel viaggio di risate, lacrime e tante gelosie. Ma le cose che emozionano alla fine rimangono più impresse. Certo che pure il viaggio in treno in india del sud è stato molto avventuroso. I miei amici mi prendono tutti in giro, perché racconto questa avventura con enfasi..ma farsi un viaggio da mumbay a chennay su panche di legno in terza classe in un treno pieno di gente che mangia e urla, è difficile da dimenticare.
  8. ho paura dei tuoni e dei lampi… brrrrrr!!! Mi metto sotto le coperte e tremo!
ciao a tutti!

lunedì 24 settembre 2007

Concerto di David Sylvian

Il 27 settembre a Roma all'Auditorium ci sarà il concerto di David Sylvian.

L'ultimo disco di Sylvian ha significato molto per me. L'ho ascoltato molto sul treno che mi riportava a casa dopo un viaggio in India. Avevo la febbre e ascoltare Sylvian mi ha fatto trascorrere quel viaggio più velocemente nonostante mi sentissi male. In totale meditazione e relax. Mi piace per questo!
E' una musica molto riflessiva, e mi riporta a dei bellissimi ricordi.


Cmq.. è in concerto in Italia e a Roma il 27..certo che però è veramente molto costoso dai 40 ai 50 euro. Non so se andrò...le mie tasche non se lo potranno permettere.
Se avete la possibiltà economica andate... sarà emozionante!

domenica 16 settembre 2007

Foto

Durante la scorsa primavera ho fatto delle foto durante i concerti e ne ho pubblicate solo alcune nel mio blog, ma poi mi sono detta, perché metterne solo alcune? Allora ho deciso di mostrarle tutte... anche perché in quel periodo ho sperimentato la mia nuova macchina digitale a cui non sono ancora abituata.
L'analogico mi appartiene di più

Concerti

Buona visione

martedì 11 settembre 2007

Il Ritorno di Cristina



Cristina Donà è un'artista che mi è sempre piaciuta e soprattutto mi piace assistere ai suoi concerti. E' veramente simpatica.
Riesce a sposare la tradizione del cantautorato con le sonorità rock più ruvide. Piace a Robert Wyatt e David Byrne, e viene chiamata la PJ Harvey italiana. Cristina Donà, insomma, è a diventata stella del firmamento rock italiano al femminile. A rievocare il repertorio di PJ Harvey sono principalmente il tono umorale di alcuni suoi passaggi sonori, l'accompagnamento costante con la chitarra, gli arrangiamenti sovente spigolosi e un procedimento narrativo che si snoda per immagini.
Nel 1997 esce Tregua dove le canzoni non sono semplici, ma sono quadri, acquerelli che rappresentano i paesaggi emozionali di una donna che non ha paura di mettersi a nudo.
A distanza di tre anni dal disco d'esordio, "Tregua", Cristina Donà è tornata con "Nido", album più complesso ma per certi versi anche più accessibile. L'impianto sonoro, ricco e intricato, è al servizio di una voce quanto mai ricca di sfumature. I testi abbracciano una molteplicità di argomenti e sensazioni. C'è struggimento, eleganza, ironia, profondità, e tutto è lontano da qualsiasi luogo comune o facilità commerciale. E la produzione del disco è affidata alla mente degli Afterhours, Manuel Agnelli.
Nel settembre 2004 esce
Cristina Donà, l'atteso album in inglese, pubblicato in Italia da Mescal e nel resto del mondo, in 33 paesi, da Rykodisc International; a trainarlo, il singolo "Invisible Girl". A me l'edizione in inglese non è piaciuta molto in realtà.
Per il quarto album, La Quinta stagione, in poco più di un decennio - senza contare la versione "internazionale" di Dove sei tu - Cristina Donà è sempre più cantautrice, sempre meno rocker. Femminilità differita che indaga e si indaga, distribuendo fascino e mistero, minacce e dolcezza, apprensioni argute e speranze indolenzite. Io lo sto apprezzando molto. E' bene che un artista cambi stile ogni tanto e Cristina lo sta facendo.



Tracklist
  • Settembre
  • Universo
  • L'eclisse
  • I duellanti
  • Migrazioni
  • Come le lacrime
  • Niente di particolare
  • Laure
  • Non sempre rispondo
  • Conosci

venerdì 7 settembre 2007

Lost in Iceland

Questo CD l'ho comprato in islanda. Si chiamano lost in hildurness.
Il loro lavoro è “Mount A”, pubblicato sotto il nome di Lost In Hildurness, ma in realtà nasce dalla Gudnadóttir (Hildur Ingveldardóttir Guðnadóttir è una violoncellista classica diplomata alla scuola di Reykjavík oggi residente a Berlino. Ha suonato con Mum, Pan Sonic, Jóhann Jóhannsson, Schneider TM e tanti altri compreso il collettivo islandese Stilluppsteypa) e oltre a lei ed è rappresentato da una serie di prestigiose collaborazioni come Schneider Tm ed i Pan Sonic.
Il violoncello si stempera lentamente in un bisbiglio silenzioso che diventa quasi un sinfonia di impercettibili rumori. Un'atmosfera lenta, lieve e toccante.
Un Cd molto bello. E' stata una scoperta per me, perché non sapevo affatto che ci fossero state queste collaborazioni. Forse in Italia da qualche parte si può trovare questo CD, ma scoprirlo in Islanda e comprarlo lì mi rende più felice.


martedì 4 settembre 2007

W le vacanze

Questo video mi ricorda la terra d'Islanda.
La routine del lavoro è tornata, ma la mia testa è ancora in Islanda.
Voglio tornare in vacanzaaaaaaaaa...


venerdì 24 agosto 2007

12 Tonar



Eccomi di ritorno dopo un splendido viaggio in Islanda. E' un posto da sogno. C'è la pace dei sensi. Strade deserte e panorami da urlo. La natura è viva e la senti dentro. Fredda fuori e calda nella sua terra. Sono entusiata.
Ma ora si parla di musica.
In Islanda, patria della
mia amata Bjork, non potevo non andare alla ricerca di un negozio di musica che vendesse cose particolari. Beh, su bjork non ho trovato molto, perché diciamo che ho già tutto, anche i vinili :-) , ma in compenso ho trovato un negozio molto carino ed accogliente che mi ha fatto venire la voglia di comprare dei cd all cieca. Nuove tendenze islandesi... Il negozio si chiama 12 Tonar ed molto stile reykjavik. Non vi dico quello che ho preso, perché ancora non ho avuto l'occasione bene di ascoltarli. Purtroppo dall'islanda mi sono capultata in ufficio di botto... pensavo fosse più traumatico. Cmq, tornando al 12 Tonar, è stato veramente interessante scoprire come esistano ancora quei negozi di dischi che abbiano qualcosa non di massa. Il tipo del negozio ci ha anche fatto leggere e tradurre dall'italiano all'inglese, una storia antichissima che risale all'epoca dei borboni...un italiano vecchissimo molto difficile da comprendere. C'è stata molta cordialità e pensare che lo abbiamo scoperto per caso camminando per le strade di reykjavik. Abbiamo anche avuto la fortuna di imbatterci in un festival di reykjavik. Incredibile. Ora capisco da dove è nata la stavaganza di Bjork. La gente è interessante là. Nonostante vivano sperduti da tutti e tutto sono molto più avanti di noi. L'Italia è il paese della moda, ma ultimamente con la globalizzazione tutto si è appiattito, mentre lì no. Hanno molto stile e osano e questa cosa mi ha stupito molto pensando invece di andare in un paese di provinciali. Cmq, a chi capita di andare in Islanda..andate al 12 Tonar sono gentili e consigliano dell'ottima musica.

giovedì 26 luglio 2007

Destiny

Negli ultimi anni la musica mi ha accompagnato in molte mie avventure. Ogni canzone ascoltata in particolari momenti rappresenta qualcosa.
Una canzone in particolare mi fa battere il cuore.
Sono stata per anni ad ascoltarla persando ai miei momenti stupendi passati in Irlanda.
L'Irlanda mi ha cambiato la vita. Nel bene e nel male.
Quale canzone? Destiny degli Zero 7. E' la mia canzone, la canzone dei ricordi, quella che mi emoziona ogni volta che l'ascolto, quella che mi ricorda la persona più importante della mia vita che ora non c'è più.
Destiny dice "The journey is long and it feels so bad I'm thinking back to the last day we had. Old moon fades into the new soon I know I'll be back with you I'm nearly with you I'm nearly with you".
In questa canzone c'è la mia storia... una parte della mia vita

martedì 24 luglio 2007

Me lo sono perso...mannaggia!



Il concerto è passato, Bjork è venuta in italia a cantare a villa manin raccogliendo almeno 9000 persone attorno a lei..ed io? A casaaaa. Nonostante l'abbia vista al testro dell'opera di roma anni fa, l'avrei rivista. La vorrei vedere ogni anno. Il 7 agosto partirò per un bel viaggio in Islanda e il mio sogno sarebbe incontrare Bjork per le strade di Reykjavik, chissà magari si avvererà :-)




LA SCALETTA:

01. Earth Intruders
02. Venus As A Boy
03. Aurora
04. Hunter
05. Pagan Poetry
06. All Is Full Of Me
07. The Pleasure Is All Mine
08. Hope
09. Army Of Me
10. Innocence
11. I Miss You
12. Bachelorette
13. Vökuró
14. Wanderlust
15. Hyperballad
16. Pluto

encore
17. Oceania
18. Declare Independence



giovedì 19 luglio 2007

Aphex Twin + Portishead




Aphex Twin suonerà al Night Before Christmas (parte autunnale dell’ATP) curato dai Portishead (nel loro primo live show da 10 anni a questa parte), il 7/8/9 dicembre prossimi a Minehead nel Somerset. Alcuni degli altri nomi confermati: Julian Cope, Sparklehorse, Oneida, Earth, Black Mountain e Thurston Moore.







Album

  • Selected Ambient Works 85-92 (1992)
  • Selected Ambient Works Volume II (1994)
  • ...I Care Because You Do (1995)
  • Richard D. James Album (1996)
  • drukQs (2001)
  • Chosen Lords (2006)

lunedì 9 luglio 2007

Le vie dell'arte

Oggi mi è arrivato un commento molto interessante.
Dei ragazzi stanno organizzando un evento il 5-6 agosto in Rabatana a Tursi (MT) che si chiamerà le
vie dell'arte Lucantropia.
Mi hanno chiesto se li aiuto a sponsorizzare la loro manifestazione ed io sono sempre propensa per chi ha la volontà di creare qualcosa di nuovo, e soprattutto in un paese come l'Italia che è famoso per la sua magnifica arte, ma che negli ultimi anni si sta impigrendo molto lasciando spazio solo a poche cose di bassa qualità.
Abbiamo bisogno di giovani che spingano verso nuovi orizzonti, e che rispettino le tradizioni popolari del nostro paese.

Quindi vi sponsorizzo alla grande e vi dico "speriamo che il vostro progretto vada avanti e che abbiate il seguito sperato".
Un forte in bocca al lupo.


domenica 8 luglio 2007

Cuffie!

Sabato mi sono fatta un giro in centro e prima di uscire di casa mi sono portata dietro il mio MP3. Sono mesi che non lo uso, perché le cuffie sono rotte così volevo ricomprarle e regalarlo a mia madre che si sente la radio al mare.
Da quando ho comprato l'IPOD non lo uso più.

Le cuffie del mio lettore sono particolari, perchè hanno un attacco più piccolo del comune e quindi difficili da trovare così mi sono imbarcata in questi megastore che dovrebbero vendere di tutto. Invece nessuno le aveva. Dicono che sono difficili da trovare e che non sono molto commerciabili. Mi chiedo. Ma perché fanno queste cose e poi non si trovano? sono dei pezzi comuni. Cuffieeeee.
Ti costringono a comprare di nuovo il lettore. Così mi è stato detto. "Fa prima a comprare nuovo il lettore che prendere delle cuffie che, se le trova, gliele fanno pagare più di un MP3 nuovo".

Ma in che cavolo di mondo viviamo? Una persona che vuole prendere delle cuffie nuove si deve ricomprare l'MP3...mah!
Io non comprerò proprio un bel niente e a mia madre darò una radiolina antica che usavo io da piccola, ma che ancora funziona :-)



martedì 3 luglio 2007

Giardini di Mirò alla Festa dell'Unità

Sono anni che vado alla festa dell'Unità, ma negli ultimi anni è veramente scaduta.
Ricordo quando ero piccola che ci andavo coi miei genitori e tutto era diverso. Innanzitutto esisteva il PCI e non un Partito Democratico che a me fa proprio ridere e poi c'erano degli stand (se così si volevano definire) veramente ruspanti e proletari dove si mangiava una "sana" a
matriciana e pane e formaggio. Adesso rimango sconvolta dallo squallore...lo stand del folletto, quello proprio non lo concepisco. Ma che c'entra con la festa dell'Unità!
A parte questa premessa un po' polemica, domenica scorsa, in quel covo di stand finti, c'erano in concerto i
Giardini di Mirò. Li ho visti parecchie volte in concerto e ogni volta non riescono a convincermi dal vivo. I loro brani musicali sono molto belli e soprattutto i pezzi di violino e tromba legati alla chitarra elettrica, ma quando si mettono a cantare è la fine. E' la morte del pezzo. Hanno da poco cambiato cantante, ma nulla da fare. Quindi consiglio... solo i pezzi musicali e forse più da club che da palco all'aperto :-) Ah, questa volta niente foto. Non mi andava di portarmi la macchina fotografica dietro.


Discografia:

  • 2001 - Rise And Fall Of Academic Drifting (Homesleep)
  • 2003 - Punk... Not Diet! (Homesleep/2nd rec)
  • 2007 - Dividing Opinions (Homesleep/2nd rec)

martedì 19 giugno 2007

Concerto Blonde Redhead




Vedere i Blonde Redhead è ormai diventato un rituale.
Lunedì è stata una serata molto divertente. Uscita da lavoro, mi so incontrata a piazza Buenos Aires con Maia e siamo andate a villa Ada. Arrivate lì ci siamo buttate sul prato a mangiare qualcosa in attesa dell'arrivo gli altri. La prima ad arrivare è stata mia sorella e poi di seguito tutti gli altri, compresa la mia "ex" collega Michela.
Una serata pre-concerto molto piacevole tra chiacchere e risate.
Ci siamo posizionati sotto il palco e ci siamo goduti un concerto all'insegna della presentazione del nuovo disco dei Blonde Redhead "23". Kazu è sempre uguale. Mica ce la fa a tenere fino a fine concerto. Ha un stile molto giapponese.
Per quanto riguarda i fratelli Pace si sono invecchiati rispetto ai primi concerti che ho visto anni fa. La loro musica è sempre affascinante...certo però i pezzi vecchi sono sempre i migliori. Durante una schitazzata la gente ha cominciato a pogare e mi sono pure beccata una testata :-)

mercoledì 13 giugno 2007

Dice Bjork...

"La musica elettronica non è
innaturale,
le persone la percepiscono così:
l'elettricità non è un fenomeno
del ventesimo secolo,
c'era già prima di noi.
Questo secolo riuscito
semplicemente a trasformarla
in suono e musica.
Ora la possiamo sentire.
E' parte della nostra vita."




sabato 2 giugno 2007

Concerto Slint - Spiderland -

Me li ero persi a Bologna nella loro unica tappa italiana, ma poi sono riusciti a venire anche a Roma.


Gli
Slint nonostante la loro carriera brevissima divennero famosi come il gruppo che diede i
natali al post-rock.



Il primo album,
Tweez, nove brani, ognuno dedicato a un genitore di un membro del gruppo, viene pubblicato nel 1989. Gli segue Spiderland, del 1991, unanimamente considerato il capolavoro della band e una delle pietre miliari del rock. L'ultima uscita discografica degli Slint, un singolo di due tracce strumentali, verrà edita nel 1994, a gruppo sciolto, dall'etichetta Touch and Go.
Questo è tutta la loro carriera, ma nonostante ciò sono una icona del rock. Come fanno? Beh, basta ascoltarli dal vivo e ve ne rendete conto.
Sono perfetti e non sbagliano un accordo.
Nonostante le numerose critiche raccolte a fine concerto di come sono personaggi freddi e troppo perfetti, ritengo siano incredibilmente bravi.
Una riproduzione di Spiderland eccezionale.


Roma, 29 giugno 2007 - Circolo degli Artisti

giovedì 31 maggio 2007

Concerto Dirty Three - Roma 24 Maggio Circolo degli Artisti



Un altro concerto che vale la pena vedere è quello dei Dirty Three. Un gruppo che ha inventato una nuova formula, che spazia tra folk, rock e musica da camera. Con un violino struggente in primo piano.
Un gruppo australi
ano che nasce nel 1993 grazie all'incontro tra Warren Ellis (violino e mandolino), Mick Turner (chitarra) e Jim White (batteria).
I loro primi lavori sono improntati a una forma canzone aggressiva e ferocemente emozionale, ma a partire dal loro quarto disco, Ocean Songs, lo stile dei Dirty Three si è gradualmente spostato verso terreni più lenti e malinconici.
Di loro si è acco
rto presto anche Nick Cave, che ha chiamato Warren Ellis a far parte dei suoi Bad Seeds e del recente progetto Grinderman, ma tra le collaborazioni della band ricordiamo anche quelle con Cat Power e Bonnie 'Prince' Billy.



Il loro disco più recente, che presenteranno a Risonanze, "Cinder", ha ottenuto un forte riscontro crit
ico, grazie anche a due canzoni cantate da Cat Power e da Sally Timms dei Mekons, a una maggiore concisione e a una rinnovata attenzione al suono.


Bravi
dal vivo...


lunedì 28 maggio 2007

Concerto Sparklehorse - Roma, Circolo degli Artisti 23 Maggio 2007

Non li avevo mai visti gli Sparklehorse dal vivo. Strani personaggi.
Il cantante Mark Linkous ho una voce molto intensa e usava un microfono da campionamento che faceva molta più atmosfera. Si è presentato sul palco con una camicia da cow-boy e soprattutto ha cantato tutto il tempo con un piccolo ventilatore, situato sotto il microfono, che gli sparava dritto in faccia un vento che gli faceva ondulare i capelli. Sembrava un po' Robert Palmer che cantava con il suo capello biondo al vento :-)
La ragazza che accompagna alle keyboards e qualche altro strumento indefinito (tipo un megafono di plastica) era rigida. Si muoveva un po' come i Kraftwerk e non accennava un sorriso.
Il chitarrista
Scott Minor aveva una faccia simpatica...aveva anche le ciabatte da mare :-)


La loro musica è stata molto introspettiva e malinconica. Linkous ama incorporare strumenti musicali obsoleti e nuove tecnologie in un modo che ricorda un po' la musica di Tom Waits.
Un concerto divertente e loro dei personaggi simpatici. Peccato non abbiano fatto la mia canzone preferita. Magari la prossima volta.

venerdì 18 maggio 2007

Concerto Piano Magic

Ieri sera 17 maggio 2007 mega concerto dei Piano Magic. Un concerto fantastico. Da non perdere assolutamente.
L'ombrosa introspezione dei dischi scompare nella dimensione live per lasciare spazio ad una incredibile energia.
Tanta energia...
Pubblico alcune foto che rendono idea della serata.





E poi...eccomi insieme ad alcuni di loro :-)