domenica 7 ottobre 2007

Polly ritorna tutta nuova

Dall'intervista che PJ Harvey ha rilasciato al Guardian dice "There's too much of everything in the world, but particularly too much of everything that's not all that good. The world doesn't need any more art that's just all right. It only needs mind-blowing, inspirational, life-changing stuff".
Chi no la ricorda la sua canzone I can hardly wait interpretata da Juliette Lewis in Strange days.


Il lavoro forse più lento di PJ è pronto. Si chiama 'White Chalk' I precedenti album di PJ Harvey sono stati costruiti sulla sua esuberante creatività nel suonare la chitarra.'White Chalk', invece, ruota quasi interamente intorno a parti composte al pianoforte. Lo stravolgimento nell'approccio alla composizione ha come conseguenza un ben più profondo cambiamento delle atmosfere musicali, molto più evocative, meno dirette e grezze che in episodi precedenti, come ad esempio nell'ultimo 'Uh Huh Her'. Anche i testi richiamano immaginari nuovi, dove il legame con la terra e le sue radici riporta l'attenzione ad un livello molto più personale. Temi come una relazione sentimentale, un figlio mai nato e la ricerca di una sicurezza interiore, sono cantati da una voce pura, decisamente inglese, su melodie semplici e intimistiche, a volte quasi austere, vittoriane, ma dove una tensione vibra decisa. Ancora una volta appare chiaro come PJ stia cantando a se stessa, e non per il pubblico.

Discografia:

  • 1992 - Dry
  • 1993 - Rid of Me
  • 1993 - 4-Track Demos
  • 1995 - To Bring You My Love
  • 1996 - Dance Hall at Louse Point (with John Parish)
  • 1998 - Is This Desire?
  • 2000 - Stories from the City, Stories from the Sea
  • 2004 - Uh Huh Her
  • 2006 - The Peel Sessions 1991-2004
  • 2007 - White Chalk

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