giovedì 11 ottobre 2007

Amiina


Le Amiina sono un quartetto islandese, che suona spesso dal vivo e negli studi di registrazione insieme ai Sigur Rós. Le Amiina sono note per l'utilizzo particolare di molteplici strumenti durante i loro spettacoli live, anche se principalmente suonano strumenti ad arco, come negli album () e Takk... dei Sigur Rós, dei quali sono band di supporto e che hanno accompagnato nel tour del 2005. Il quartetto si esibisce sia prima che insieme ai Sigur Rós ed utilizza un computer Apple (altro motivo per cui mi piacciono) come base per le campionature.
Ho comprato il loro ultino album in Islanda e qui è uscito da poco... mi sono sentita orgogliosa di essere stata avanti.


In "Kurr", il nuovo album, i soliti archi vengono di volta in volta affiancate delicatezze acustiche a profusione, ritmiche gentili dettate quasi sempre dallo xilofono e persino accenni analogici, affidati a organetti dal recondito sapore folk.
Nel complesso, “Kurr” conferma intatte le qualità di esecuzione delle quattro ragazze; risente però, quasi inevitabilmente, dei termini di paragone e dei cliché di una musica che, per esprimere al meglio i propri connotati sognanti, esige uno slancio ulteriore e il coraggio di prendersi qualche rischio nel distaccarsi da modelli dal fascino facile ma ormai un po’ scontato.




  1. Sogg
  2. Rugla
  3. Glamúr
  4. Seoul
  5. Lúpina
  6. Hilli
  7. Sexfaldur
  8. Kolapot
  9. Saga
  10. Lóri
  11. Bláfeldur
  12. Boga

domenica 7 ottobre 2007

Polly ritorna tutta nuova

Dall'intervista che PJ Harvey ha rilasciato al Guardian dice "There's too much of everything in the world, but particularly too much of everything that's not all that good. The world doesn't need any more art that's just all right. It only needs mind-blowing, inspirational, life-changing stuff".
Chi no la ricorda la sua canzone I can hardly wait interpretata da Juliette Lewis in Strange days.


Il lavoro forse più lento di PJ è pronto. Si chiama 'White Chalk' I precedenti album di PJ Harvey sono stati costruiti sulla sua esuberante creatività nel suonare la chitarra.'White Chalk', invece, ruota quasi interamente intorno a parti composte al pianoforte. Lo stravolgimento nell'approccio alla composizione ha come conseguenza un ben più profondo cambiamento delle atmosfere musicali, molto più evocative, meno dirette e grezze che in episodi precedenti, come ad esempio nell'ultimo 'Uh Huh Her'. Anche i testi richiamano immaginari nuovi, dove il legame con la terra e le sue radici riporta l'attenzione ad un livello molto più personale. Temi come una relazione sentimentale, un figlio mai nato e la ricerca di una sicurezza interiore, sono cantati da una voce pura, decisamente inglese, su melodie semplici e intimistiche, a volte quasi austere, vittoriane, ma dove una tensione vibra decisa. Ancora una volta appare chiaro come PJ stia cantando a se stessa, e non per il pubblico.

Discografia:

  • 1992 - Dry
  • 1993 - Rid of Me
  • 1993 - 4-Track Demos
  • 1995 - To Bring You My Love
  • 1996 - Dance Hall at Louse Point (with John Parish)
  • 1998 - Is This Desire?
  • 2000 - Stories from the City, Stories from the Sea
  • 2004 - Uh Huh Her
  • 2006 - The Peel Sessions 1991-2004
  • 2007 - White Chalk

venerdì 28 settembre 2007

8 cose su di me

Adina mi invitata a dire 8 cose su di me. Paura vera. E’ difficile!!!

  1. quando ero piccola non volevo andare all’asilo. Volevo solo stare con mamma. Mi attaccavo alla sua gonna e piangevo fino che mia madre disperata mi riportava a casa. Una volta le hanno pure telefonato da scuola, perché urlavo e strillavo, ma soprattutto mi ero fatta la cacca sotto. Ero disposta a tutto pur di non andare all’asilo e starmene con mamma mia J
  2. non mi piaceva non solo andare all’asilo, ma anche andare a scuola e in seconda media mi hanno pure bocciata. Facevo una tal macello in classe. Ero irrequieta e insieme al mio amico Roberto, nonché mio fidanzatino di allora, ne combinavamo di tutti i colori. Ho persino attaccato il cappello della prof religione alla cattedra con un chiodo, non immaginate quando lo è andato a prendere. Poteva ricostruire il gomitolo con tutto quel laniccio disperso J
  3. Adoro le due ruote. Ho comprato il mio primo motorino usato nel lontano 1994.Un ciao piaggio verde. Ci facevo di tutto, persino il muro torto la mattina per andare all’università…wuuuummmm e se c’era vento facevo windsurf. Al ritorno davo anche un passaggio alla mia amica Danila…il sedere triangolare che diventava sempre più triangolare su via nazionale e i sampietrini di Roma.
  4. la mia esperienza più grande è stata la permanenza di molti mesi a Dublino. Sono andata lì dopo la mia laurea e ci ho lasciato il cuore. La mia vita lì è stata emozionante. Ho conosciuto l’amore. Ho imparato a badare a me stessa e a cavarmela da sola. Ho incontrato gente di tutto il mondo che mi hanno insegnato molto.
  5. la passione più grande della mia vita è stata Pablo. Lui era la mia vita. Elena ha detto sul suo blog che la sua paura più grande è perdere una persona… beh, perdere Pablo per me è stato troppo difficile da accettare. Non lo accetto e non lo accetterò mai.
  6. L’amicizia? Beh, per me è fondamentale, senza non potrei vivere. In alcuni momenti della mia vita se non ci fosse stata l’amicizia non avrei potuto sopravvivere. Quando ho detto alla mia cara Adina “lo sai che sto male”…lei è accorsa in mia soccorso e mi ha coccolata, ma anche cazziata.
  7. Il viaggio più difficile e anche divertente nello stesso momento è stato in thailandia. Come poter dimenticare quel viaggio di risate, lacrime e tante gelosie. Ma le cose che emozionano alla fine rimangono più impresse. Certo che pure il viaggio in treno in india del sud è stato molto avventuroso. I miei amici mi prendono tutti in giro, perché racconto questa avventura con enfasi..ma farsi un viaggio da mumbay a chennay su panche di legno in terza classe in un treno pieno di gente che mangia e urla, è difficile da dimenticare.
  8. ho paura dei tuoni e dei lampi… brrrrrr!!! Mi metto sotto le coperte e tremo!
ciao a tutti!

lunedì 24 settembre 2007

Concerto di David Sylvian

Il 27 settembre a Roma all'Auditorium ci sarà il concerto di David Sylvian.

L'ultimo disco di Sylvian ha significato molto per me. L'ho ascoltato molto sul treno che mi riportava a casa dopo un viaggio in India. Avevo la febbre e ascoltare Sylvian mi ha fatto trascorrere quel viaggio più velocemente nonostante mi sentissi male. In totale meditazione e relax. Mi piace per questo!
E' una musica molto riflessiva, e mi riporta a dei bellissimi ricordi.


Cmq.. è in concerto in Italia e a Roma il 27..certo che però è veramente molto costoso dai 40 ai 50 euro. Non so se andrò...le mie tasche non se lo potranno permettere.
Se avete la possibiltà economica andate... sarà emozionante!

domenica 16 settembre 2007

Foto

Durante la scorsa primavera ho fatto delle foto durante i concerti e ne ho pubblicate solo alcune nel mio blog, ma poi mi sono detta, perché metterne solo alcune? Allora ho deciso di mostrarle tutte... anche perché in quel periodo ho sperimentato la mia nuova macchina digitale a cui non sono ancora abituata.
L'analogico mi appartiene di più

Concerti

Buona visione

martedì 11 settembre 2007

Il Ritorno di Cristina



Cristina Donà è un'artista che mi è sempre piaciuta e soprattutto mi piace assistere ai suoi concerti. E' veramente simpatica.
Riesce a sposare la tradizione del cantautorato con le sonorità rock più ruvide. Piace a Robert Wyatt e David Byrne, e viene chiamata la PJ Harvey italiana. Cristina Donà, insomma, è a diventata stella del firmamento rock italiano al femminile. A rievocare il repertorio di PJ Harvey sono principalmente il tono umorale di alcuni suoi passaggi sonori, l'accompagnamento costante con la chitarra, gli arrangiamenti sovente spigolosi e un procedimento narrativo che si snoda per immagini.
Nel 1997 esce Tregua dove le canzoni non sono semplici, ma sono quadri, acquerelli che rappresentano i paesaggi emozionali di una donna che non ha paura di mettersi a nudo.
A distanza di tre anni dal disco d'esordio, "Tregua", Cristina Donà è tornata con "Nido", album più complesso ma per certi versi anche più accessibile. L'impianto sonoro, ricco e intricato, è al servizio di una voce quanto mai ricca di sfumature. I testi abbracciano una molteplicità di argomenti e sensazioni. C'è struggimento, eleganza, ironia, profondità, e tutto è lontano da qualsiasi luogo comune o facilità commerciale. E la produzione del disco è affidata alla mente degli Afterhours, Manuel Agnelli.
Nel settembre 2004 esce
Cristina Donà, l'atteso album in inglese, pubblicato in Italia da Mescal e nel resto del mondo, in 33 paesi, da Rykodisc International; a trainarlo, il singolo "Invisible Girl". A me l'edizione in inglese non è piaciuta molto in realtà.
Per il quarto album, La Quinta stagione, in poco più di un decennio - senza contare la versione "internazionale" di Dove sei tu - Cristina Donà è sempre più cantautrice, sempre meno rocker. Femminilità differita che indaga e si indaga, distribuendo fascino e mistero, minacce e dolcezza, apprensioni argute e speranze indolenzite. Io lo sto apprezzando molto. E' bene che un artista cambi stile ogni tanto e Cristina lo sta facendo.



Tracklist
  • Settembre
  • Universo
  • L'eclisse
  • I duellanti
  • Migrazioni
  • Come le lacrime
  • Niente di particolare
  • Laure
  • Non sempre rispondo
  • Conosci

venerdì 7 settembre 2007

Lost in Iceland

Questo CD l'ho comprato in islanda. Si chiamano lost in hildurness.
Il loro lavoro è “Mount A”, pubblicato sotto il nome di Lost In Hildurness, ma in realtà nasce dalla Gudnadóttir (Hildur Ingveldardóttir Guðnadóttir è una violoncellista classica diplomata alla scuola di Reykjavík oggi residente a Berlino. Ha suonato con Mum, Pan Sonic, Jóhann Jóhannsson, Schneider TM e tanti altri compreso il collettivo islandese Stilluppsteypa) e oltre a lei ed è rappresentato da una serie di prestigiose collaborazioni come Schneider Tm ed i Pan Sonic.
Il violoncello si stempera lentamente in un bisbiglio silenzioso che diventa quasi un sinfonia di impercettibili rumori. Un'atmosfera lenta, lieve e toccante.
Un Cd molto bello. E' stata una scoperta per me, perché non sapevo affatto che ci fossero state queste collaborazioni. Forse in Italia da qualche parte si può trovare questo CD, ma scoprirlo in Islanda e comprarlo lì mi rende più felice.